lunedì 31 marzo 2014

CHE NE É STATO / STREGHE


Allora ci sono tre ragazze, sono sorelle, hanno un gatto, vivono insieme e ah sì, dimenticavo sono streghe!
Si sa, quando uno ci butta un po' di fantasy è subito successo, se poi ci aggiungi un'ex diva decadente di Beverly Hills 90210, qualche bel bamboccione patinato e la magia poi figuriamoci.
Charmed, uscito in italia come Streghe (perchè charmed è troppo difficile per noi) è un pasticciaccio brutto a base di magie scadentissime, angeli custodi tontoloni, demoni impresari di banca e tutto ciò che ci può essere di pressapochista e preso dal mucchio del sentito dire sul mondo esoterico e magico.
Nonostante ciò, Charmed è stato un degnissimo intrattenimento grottesco e riempitivo di molte serate per questo ci chiediamo "Che ne è stato...."



Cole

Demone che fa andare via di testa una delle sorelle Halliwell, la scavezzacollo Phoebe, nella vita reale Julian non si è fatto mancare una frequentazione con Shanen Doherty (nel telefilm la sorella di Phoebe per intenderci) anzi forse è meglio dire che Shanen non fa mai mancare frequentazioni ai suoi colleghi.
Il nostro Julian, comunque, di gentil sesso si è fatto un bel curriculum anche con il celebre Nip/Tuck, resta il fatto che si è fatto sfuggire il ruolo di 007 proprio sotto il naso, da Daniel Craig, secondo me caro Julian dovresti ricercare un po' più di rigore e sobrietà, se no col cappio che ti prendono sul serio.


Paige

Come ogni fidanzata di Marilin Manson che si rispetti, anche Rose è partita come un gran pezzo di ragazza per poi assumere una trasandatezza (più nell'anima forse) che l'ha davvero sciupata.
Ma che ce fai a ste donne??
Nonostante ciò Rose, conscia del suo aspetto virato verso un silenzioso declino, ha sfruttato i suoi punti deboli devolvendoli a favore di Tarantino in Grindhause.
Ecco una donna che accetta l'avanzare precoce degli anni in maniera assolutamente Rock'n Roll!



Prue

E siamo ancora qui con te Shanen, è un po' come il vecchio nemico storico che torna sempre in ogni trama epica che si rispetti. Insomma eri a Beverly Hills e dopo un po' non ti è andata bene, poi dopo turbolenti trascorsi ti sei messa d'impegno e hai deciso di fare la strega buona coscienziosa sorella maggiore Halliwell ma manco lì ti andava bene per fare trova un po' di pace!
E smettila di scrivere autobiografie paragonandoti a Cleopatra: non è che basta il kajal!


Piper

Una donna tutta d'un pezzo Holly, anzi un tronco di donna.
Mi sono sempre chiesta come mai questa attrice che non brilla di un talento particolare e nemmeno di un fisic du role, fosse stata scelta in un ruolo in cui diciamo che un po' di carisma, fascino o bellezza avevano un ruolo abbastanza preponderante.
E la risposta la sto ancora cercando.


Leo

Brian, esordisce niente di meno che con Milla Jovovich in "Ritorno alla laguna blu", poi approda a Charmed nel ruolo dell'angelo custode delle tre sorelle streghe, diventando il compagno di Piper e, in questa foto, come potete vedere, è pronto per promuovere il seguido de Il Grinch.


Phoebe

Forse non molti di voi sanno che il volto ragazzino di Alyssa Milano ha ispirato i disegnatori de La Sirenetta per il personaggio di Ariel.
Se digitate su google sirenetta + alyssa milano ne avrete conferma.
Poichè sono ancora sconvolta da questa notizia non ho altro da dire su Alyssa.
Scusate mi ritiro a riflettere.



mercoledì 26 marzo 2014

STYLE / YETTA


Si vede che la prima metà degli anni '90 è stata alquanto bizzarra : The Nanny (La Tata) ha vinto nel 1995 un Emmy come miglior design dei costumi. Al confronto le manciate di nomination a Downtown Abbey, Boardwalk Empire, Mad Men (e al loro rigore estetico) non valgono nulla.
Di quella serie la cosa che si ricorda maggiormente e con più facilità è proprio la scelta di vestire appunto The Nanny e tutti suoi parenti in modo totalemente contrastante da quella rappresentata dalla classe medio-alta-borghese ed intellettuale di New York. Ed è stato proprio questo gap tra i due mondi la fortuna del telefilm, diventando una delle sit-com più amate (e mai egualiate).

Peccato che nella verione italiana quel cattivo gusto della famiglia di basso rango diventa italiano e non rimane yiddish come in originale; anche se giustamente il pubblico nostrano si può molto più riconoscere nella tipologia di famiglia (chiassosa, rumorosa e altri stereotipi vari) e non con usi e costumi di stampo ebreo che noi italiani purtroppo non conosciamo per nulla.
Quindi Fran Fine diventa Francesca Cacace direttamente da Frosinone. Olé.

Ora, il dubbio al princicpio era chi prendere come modello per parlare del look, ma dopo avere anche solo sbirciato qua e là, il dubbio è scomparso alla pronuncia di un nome: Yetta Rosenberg.
L'unica, regina, maestra di stile e cognata della Tata (che cerca di emularla ma con scarsi risultati) che tra l'altro si sposa anche Ray Charles. Hai capito la Yetta.
Che dire, sono ancora senza parole dopo avere visto queste foto. Che aggettivi posso usare per descrivere quei capelli? Cotonati è un eufemismo. I bomber? Rhianna se li sogna. I marsupi? le ottantenni a Las Vegas darebbero via il pacemaker per averli anche solo in prestito, sono sicura.
E poi l'oro. Oro e ori ovunque, meglio se bigiotteria, sia chiaro. Pantaloni, girocolli, enormi collanone, neanche Puff Daddy, 50Cents, neanche il rapper più marcio indossa cosi tanto oro con così dimestichezza come Yetta.

Direttamente spuntata fuori da un DOs & DON'Ts di Vice, Yetta è attuale come una mela fresca, vent'anni non si sentono per niente. Anche Lady Gaga prende spunto da lei.
Non posso che essere invidiosa di chi all'epoca ha dovuto procurarsi questi capi perchè la cosa più preoccupante è che non avrà fatto neanche fatica a trovarli.























martedì 25 marzo 2014

BEAUTY / SHORT & CURLY


Cortissimi dietro e ricci davanti, si lo so un po' Rihanna style, però ragazze un taglio così sbarazzino valorizza le chiome ricciute e difficilmente domabili e dona quel tocco sfrontato e indipendente senza togliere la femminilità del volto incorniciato.
Di solito i capelli ricci (e per ricci intendo proprio ricci-ricci) per natura non hanno grandissime variazioni sul tema, spesso si trasformano in una foresta difficilmente attraversabile da spazzole o pettini, quindi per chi ha deciso di gettare la spugna c'è ancora una possibilità.
Ecco il suggerimento per la primavera che avanza e la voglia di cambiamento, una bella sfoltita o addirittura rasata e poi chiome fluenti e modellabili che ricadono sulla fronte.
Buon divertimento!











lunedì 24 marzo 2014

VISUAL ARTS / WHEN GRAPHIC BECOMES REAL


La sottile linea che divide la realtà dalla finzione è molto labile, spesso ciò che è arte trae spunto dalla realtà, e viceversa, così vale un po' anche per le arti grafiche, discipline applicate decorative (per lo più funzionali) che permeano il mondo che ci circonda.
Dalla pubblicità che ci scorre ogni giorno sotto gli occhi, ai poster artistici, dalle etichette dei prodotti alle riviste di moda, le composizioni grafiche fanno ormai parte della nostra quotidianità, pur essendo una disciplina ormai abbordabile, un po' come la fotografia, resta pur sempre una professione con i suoi canoni, le sue regole e la sua logica, spesse volte mi trovo a discutere su come la modernità abbia reso accessibili programmi di graphic editing e con essi la convinzione che basti aprire photoshop per essere un graphic designer, purtroppo mi spiace deludere il pubblico ma non è così: non basta lavarsi i denti per essere un dentista e non basta scrivere un testo sopra un immagine per essere un grafico.

I bilanciamenti di una composizione, le cromatiche, la costruzione di un testo, di un logo e la realizzazione di un'immagine composita richiede molta esperienza e conoscenza visiva oltre che capacità tecnica.
Dunque mi spiace per voi grafici amatoriali ma proprio come per colui che si improvvisa fotografo perchè dotato di macchina fotografica (o oggi come oggi di Iphone) c'è in realtà un percorso conoscitivo che va intrapreso anche in questa professione.

Tuttavia, le moderne finzioni ci rendono parte di un grande sistema visivo, volenti o nolenti, e ingannano l'occhio e dandoci parvenze di reali irrealtà, ed è a questo meccanismo che dedichiamo questo post.














giovedì 20 marzo 2014

FASHION / LA RIVINCITA DEL CALZINO

A coloro che cercano di sfuggire alla riparazione dell'antipatico forellino in cima o all'usura del tallone, alla smagliatura o agli stacanovisti della spugna, dico BASTA. Sappiate che queste leggerezze avranno vita breve, anzi strano che ci sia ancora qualche coraggioso che prende il cassetto dei calzini come un luogo dell'abbandono, dove attingere la mattina a luce spenta, dove lanciare senza cura direttamente dallo stendino; perché ormai già da un pò é in corso la rivalsa di questo accessorio finora considerato eminentemente tecnico, finalizzato alla protezione e al riscaldamento.
Risvolti di ogni misura tornati alla ribalta, la determinazione femminile nell'indossare sandali open toe tutto l'anno, collant parigine e un dandismo senza fine fanno si che il calzino abbia un ruolo non più di secondo piano ma assolutamente di attenzione e accurata selezione.
Materiali pregiati, fantasie di ogni genere, il ritorno del merletto che ci ricorda tanto i tempi della scuola. Alla caviglia, al ginocchio o ancora più su. Sotto il pantalone o anche sopra. Non c'é limite di altezza né di materiale o colore. Purché ci sia e si veda. Neanche la stagione fa pulizia, cercate piuttosto materiali traspiranti!!
La regola vale per tutti Madame et Messieurs!





























The Sartorialist