E' finita.
Non posso fare a meno di pensare a Fabio e Luciana coi piedi gonfi. Ha vinto Arisa, la concorrente meno entusiasta che io abbia mai visto, esclamando un tiepido : " tutto ok" alla domanda più che comprensibile : " Come ci si sente?". Ma ognuno si gestisce il suo rapporto coi successi come meglio crede.
Penso che una volta concluso il Festival e levate le scarpe si sia arrampicata su per il sipario di velluto esultando e fatto liana per un po'. Mi piace pensarla come una ragazzotta dalla voce angelica emotivamente instabile. Del resto, fai Pippa di cognome, non dev'essere stato facile. Vorrò intervistare, se c'è, colei o colui che hanno curato la sua immagine in questi interminabili cinque giorni, le tasche sulla pancia nell'abito blu che ti servivono? per le chiavi della macchina? l'ipod? mistero.
In tutto questo WhatsApp è crollato e con questo gli indispensabili ponti con le pettegole.
Tutto quello che è avvenuto prima della proclamazione della vittoria è stato:
- Ron e il suo compare giacometo che da l'apporto musicale fondamentale fischiettando,
- Francesco Saracina pieno di strafanti con la sua Nel tuo sorriso (che canticchio da tre giorni, ma solo il ritornello)
- Arisa con le già citate tasche colme di segreti,
- Crozza. Con un interminabile papello sulla traboccante bellezza in Italia, giustificata attraverso esempi idioti di nazionalismo più vicino alla prova del righello dei maschietti in spogliatoio che verso una lode obiettiva ("abbiamo inventato il fagotto", ma le autostrade da Civitavecchia in giù fanno cacare)
Più imitazione di Renzi.
- I Perturbazione, tutti con bombetta e casacchino rosso di lana. Mi ricordan tantissimo lui.
- Francesco Renga con la sua solita voce, la sua solita camicia sul solito petto abbronzato come al solito.E' la metà tra Carlo Conti e Corona, in quanto tamarraggine.
- Ligabue. Un'ora di Ligabue. Ligabue che riempie gli stadi, che saluta le mamme, che corre, che va in bici a San Siro, in rallenty che canta, ralleny che salta, Ligabue solo Ligabue per un'ora; nel frattempo: Bologna - Roma, Delitto sull'Autostrada di Corbucci, Harry Potter, WhatsApp ancora in crash.
- Littizetto cambia outfits, e sfoggia l'abito con spazzole dell'autolavaggio, come lei stessa descrive. Invece di farsi quest'autoironia postuma non poteva semplicemente chessò, pagare qualcuno che l'aiutasse? O pagarlo meglio?
- Rubini si agita molto. Non sono riuscita ancora a trovare GIF.
- Ruggero in Oviesse for Yamamoto. Del testo della sua canzone riesco a capire il seguente verso: "MISERERE SAINT TROPEZ / TRENI RARI PER DI LA"
- Claudia Caridinale che mi parla ancora di Fellini (Federico per lei) e Visconti (Luchino per lei); giusto per non smentire la collaborazione Sanremo-Bofrost.
Ed eccoci al Gran Final che impone un cambio d'abito: Luciana con abito tette. Del resto non so nulla. Non sono neanche sicura di aver capito bene il vincitore. Di quest'ultima parte della serata mi ricordo solo due tette giganti, cosa che tutt'ora mi turba. Lo stesso tipo di stupore/disagio che mi ha provocato scoprire alle elementari che le maestre potevano avere figli.
E' finita. Penso agli ettari di fiori al macero, al tappeto arrotolato, e mi viene in mente Biascica e ai suoi straordinari d'Aprile.Chissà che vengano tutti pagati per sta carrettata che è Sanremo.
Spero che i paganti si siano divertiti, spero che gli sponsor vedano risultati, spero che Luciana si prenda una vacanza e anche Fabio, ma separati.
Spero Noemi decida in maniera definitiva di stabilirsi a Londra, spero Arisa si svegli fuori e non rientri mai più alla Rinascente saldi, spero la Ruggero torni a cantare cose come Vacanze romane e mandi al diavolo i musicisti di tablet.
Spero Crozza decida di indirizzare la sua carriera verso il canto lirico, cosa che gli riesce benissimo.
Spero Ligabue ci riveli presto il suo nome Siuoux, io ne ho un paio tra cui Crine Tagliato nel Vento.
Spero che quel pirla dei Tiromancino esca dal mondo dei balocchi. Spero che i pizzaioli abbiano guadagnato da queste cinque serate, in cui il lievito madre ha fatto quasi sempre da fondo.
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