venerdì 7 giugno 2013

MINIMAL WAVE N.C.Y. - Ti ricordi della cassetta?


L’altro giorno, dopo un sacco di tempo, ho registrato una cassetta a un’amica e mentre sul giradischi si susseguivano i brani della Philadelphia International, della Stax e della Motown e io ripetevo lo stesso gesto, stop-recording pause-imput selector-play, mi è venuta in mente l’idea per quest’articolo!


Pensate a un suono oscuro, in tutte le accezioni del termine, sorretto da strutture minimali, un suono caratterizzato dall’utilizzo preminente dei synth analogici e delle drum machines prodotte negli anni ’70 e ’80 (dalle ditte come la Roland, la Korg, la Yamaha, l’Arp, l’Oberheim, la Moog o la Sequential Circuit, ecc.), un suono low-fi da home studio che ha fatto da precursore all’estetica D.I.Y, un suono influenzato dalle avanguardie novecentesche quali futurismo, costruttivismo,  suprematismo, neoplasticismo, nonché dalla letteratura sci-fi o dall’esistenzialismo, e immaginate tutto questo racchiuso in una cassetta, anzi non in una, in migliaia!



La Minimal Wave, con quello spirito degno di un autentico record craver come d’altronde lo è la sua fondatrice, radio host, produttrice e DJ Veronica Vasicka, fa risorgere dalle ceneri a partire del 2005 i suoni che hanno le radici nella new wave elettronica pre-MIDI prodotta prevalentemente in Europa, ma anche in Nord America e in Giappone negli anni 1978-1985. Provenienti principalmente dal cosiddetto ‘cassette underground’, queste gemme siliconiche degli analogici anni ’80, perse e ritrovate, risplendono rinnate. 







Ve ne cito alcune a me più care come il sublime lp “New Mexico” degli OpenheimerAnalysis, l’electro body music, come ama definirla lo stesso artista francese In Aeternam Vale, la dark electro del geniale Das Ding con le tracce come Reassurance Ritual o Inter Caetera che ricordano istantaneamente il proto-techno detroitiano dei Cybotron e di Juan Atkins aka Model 500, le atmosfere italo-reminiscenti del lp “On The Screen” dei Linear Movement, ecc.


Del tutto inseparabile dal sound è l’aspetto grafico, cioè l’artwork ingegnoso delle cassette fatto dagli stessi artisti che rimanda immancabilmente all’estetica dei Great Complotto ed è anche dal punto di vista musicale che per un certo verso la label newyorkese e la reltà pordenonese sono affini! Per quanto riguarda le uscite, una cinquantina in tutto (l’ultima recentissima è di The Actor “Unreal Personality” del 21/5/2013), la label è filologicamente coerente con il tipo di musica che distribuisce, infatti pressoché tutte le uscite sono a numero limitato e, con pochissime eccezioni, sono stampate quasi esclusivamente in vinile 7”, flexy disc o lp. 



Sul sito della MW tante sono sold out! ma si possono acquistare sul discogs dove hanno voti altissimi dagli utenti e dove non tutte sono reperibili mentre quelle che si trovano sono vendute a prezzi da collezionisti. Esiste anche la sublabel, la Cititrax, che pubblica materiale più recente.

Insomma, di bella musica ce n’è sempre a nastro!
Don’t ever throw away the tape!


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