martedì 2 aprile 2013

Moonrise Kingdom: un sentimento nuovo


L'amore.
L'amore spesso va e viene, a volte uno crede sia la persona giusta poi si accorge che si era sbagliato.
Poi più si va avanti con l'età e più si diventa complicati, si accumulano le paure e i sentimenti si stratificano fino a formare una raggiera di sfumature spesso sottili e incongruenti tra loro.

Dunque forse se facessimo un passo indietro e tornassimo ad un sentimento primigenio, puro e del tutto istintivo le cose sarebbero più facili e probabilmente più romantiche di quel che capita a volte tra adulti.

Ed è qui che arriva Moonrise Kingdom.


Un percorso durato a lungo quello di Wes Anderson, fatto di adulti difficili che ragionano da ragazzini e pestano i piedi come i ragazzini, adulti incapaci di esprimere i propri sentimenti, che celano stati d'animo dietro una maschera dannatamente dandy, conchiusi nel loro microcosmo interiore.
Esteticamente macchine perfette con i loro accessori e le loro pose specifiche, irrisolti e compiaciuti nell'irrisolutezza che li connota.
Ma forse non così perfetti poi, dotati anch'essi di sentimenti, che li portano ad agire irrazionalmente e fare i conti con ciò che li circonda.




Così il passaggio attraverso un mondo dell'infanzia, come quello di Fantastic Mr Fox, disegna una linea di demarcazione speculare dove il mondo adulto-bambino di Wes Anderson si tramuta in un mondo bambino-adulto.


Con alcune sottili e fondamentali differenze: in un percorso come il suo qualcosa doveva cambiare.
Ed è così che per la prima volta "i grandi" si parlano e si dicono le cose come stanno, si arrabbiano sul serio per cose importanti e sputano fuori tutte le nevrosi di un matrimonio fallito o di un'incapacità a gestire dei bambini.
Bambini, loro, del tutto speciali del resto.


Non poteva essere altrimenti, uniti da una fuga in piena regola che li rende subito consapevoli della loro attrazione mentale e fisica, che li mette a nudo nelle loro insicurezze, nella loro fragilità e proprio per questo, senza alcuna esitazione, li fa vivere l'unica cosa che val la pena d'essere vissuta al cento per cento: l'amore.
Forse, è proprio questo uno dei messaggi, la sincera follia di un sentimento così assoluto e insensato che esige anche un degno lieto fine.
E come Wes, anche noi impariamo qualcosa di nuovo e non possiamo che sorridere pensando che l'amore è un po' così: come un amo appeso al lobo di un orecchio.



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