Il 15 Dicembre scorso il laboratorio Bonfanti ha aperto le sue porte per presentare la collezione. Tra arazzi, telai e scarpe noi Cornacchie abbiamo intervistato i designer che si celano dietro il nome di Peter Non!
- Come
nasce Peter Non?
L'illuminazione arriva
da un viaggio di tre mesi in Asia, una vera e propria pausa sabbatica dai
precedenti lavori, che ci ha permesso di svuotare la mente e di ripartire con
una prospettiva e una visione completamente diversa delle cose.
Durante il nostro
viaggio, osservando una calzatura tipicamente comfort (senza fare nomi, ma in
Germania le abbiamo viste usare spesso col calzino..), abbiamo pensato a quanto
questo tipo di prodotto sia molto valido dal punto di vista della salute e
della postura del piede, e a quanto sia altrettanto carente nello stile e nei
materiali.
Ed ecco l'idea:
creare una calzatura comfort con tutte le carte in regola per essere
anche cool.
Cosi abbiamo deciso di iniziare
a utilizzare questa tipologia di sottopiede che ha determinate peculiarità tecniche,
ergonomiche, di comodità e benessere, trasferendolo però su un mondo di ricerca
di materiali e forme che potessero creare prodotti più moderni, più
utilizzabili e maggiormente per il nostro target, mantenendo tutte le sue
caratteristiche intrinseche.
Da lì siamo partiti con
la prima forma che è il polacchino e anche la più naturale da sviluppare
inizialmente. E poi via via di stagione in stagione, una continua evoluzione nelle
forme e nei modelli.
- Come sviluppate una vostra collezione?
Siamo costantemente
spinti dalla sperimentazione, nelle forme, nei modelli e nei materiali, che
spesso reperiamo da mondi esterni a quello della calzatura. Traiamo spunto dai
nostri viaggi ma in realtà non facciamo un vero e proprio viaggio di ricerca.
Non guardiamo cosa fanno gli altri o i competitors perché riteniamo possa
essere limitante.
Il nostro prodotto è, a
tutti gli effetti, una nuova categoria nella calzatura. Non abbiamo mondi cui ispirarci.
Tutto il lavoro di modellazione è frutto della nostra pura sperimentazione.
Le forme sono
riconoscibili ma le strutture interne, i materiali e atri dettagli necessitano
di processi che a volte non esistono nel settore della scarpa.
Nella collezione
invernale abbiamo realizzato un plateau da 7 cm la cui struttura interna viene
dal mondo della sanitaria, ma la forma, il modello, il look, sono tutt'altro
che anatomici! Dall'estivo (nei negozi il prossimo gennaio) abbiamo poi
introdotto un tacco 11 cm, lo abbiamo testato ed ha dimostrato di poter essere
indossato tutto il giorno, le donne che lo hanno provato quasi non ci
credevano.
- Quando parliamo di Peter Non ci riferiamo ad un prodotto italiano?
Prodotto italiano dai
materiali alla produzione.
L’unico componente non
realizzato in Italia è il fussbett perché nel nostro paese non esistono
fabbriche che lo lavorino.
Ma restiamo nella
comunità europea.
- Da dove nasce la vostra collaborazione con Renata Bonfanti?
La collaborazione con
Renata Bonfanti nasce per una sinergia intrinseca. Facciamo entrambi qualcosa
di molto caratterizzante e abbiamo scelto l’azienda Bonfanti per la sua
profonda distintività che dà qualcosa di unico e raro in questo territorio che
non vedi da nessuna altra parte. Loro sono esclusivi in questo tipo di lavorazione.
Noi li abbiamo trovati, guardati, ammirati e in loro abbiamo trovato la voglia
di collaborare e sperimentare insieme.
Nelle nostre cooperazioni
cerchiamo sempre anche la parte umana, di chi la pensa come noi nel voler fare
qualcosa di nuovo.
Siamo venuti da loro
abbiamo proposto la nostra idea e la risposta è stato un grande entusiasmo.
Un entusiasmo raro.
Un altro elemento
determinante è la grande coerenza che caratterizza sia il prodotto Peter Non
che quello Bonfanti.
Siamo entrambi aziende che
non cercano di inseguire il trend e secondo noi specialmente ora sono le cose
riconoscibili e originali a spiccare. Quelle chiare, coerenti e dove c’è un
percorso e una connotazione.
- Quale è il vostro rapporto con produttività e artigianato?
Lavoriamo con un laboratorio
artigianale. Non è una nostra azienda, ma è come se lo fosse per il rapporto
che abbiamo.
Il nostro è anche un
prodotto dove non tutto può essere fatto industrialmente. Per questo la maggior
parte dei modelli che realizziamo subiscono sempre un nostro intervento manuale
e siamo noi che spesso nel finissaggio interveniamo con i trattamenti.
Seguiamo al 100% le
fasi produttive, testiamo spesso i materiali e montiamo noi i campionari.
Artigiani in prima
linea!
- Siete un brand giovane ma molto noto. Come vi fa sentire questa
popolarità?
Non c’è tempo di
rendersene conto! Non riusciamo a vivere la notorietà.
Il nostro lavoro è la nostra
quotidianità quindi ci impegna completamente. Ci addormentiamo pensando a cosa
faremo il giorno dopo!
Il problema della popolarità
non si presenta nella quotidianità!
Ovvio che ci sono
momenti che però ti fanno sentire felice. Quando per esempio alzi il telefono e
grandi aziende sanno chi sei. Partecipi alle fiere e nomi importanti che sono
lì da tantissimi anni, apprezzano il nostro prodotto.
- Quali sono le vostre modalità comunicative?
Anche qui agiamo di
istinto. Tutto viene spontaneamente.
Spontaneità non
significa mancanza di strategia e pianificazione. Tutto quello che facciamo è
sempre ben chiaro nella nostra mente. Seguire l'istinto significa seguire i nostri
ideali e i nostri valori di fondo.
A livello operativo,
però, ci troviamo spesso a mettere in pratica le nostre idee in tempi molto
ristretti, a volte anche dall'oggi al domani.
Per esempio il video creato
per il lancio di FW13, "Gravity Distortion", è stato realizzato in un
giorno. Dalla scelta delle persone, al montaggio del set, abbiamo seguito tutto
in prima persona, utilizzando strumenti molto semplici, come le bombolette
spray natalizie per ottenere l'effetto della “neve che sale da terra”!!
- Come stabilite le vostre collaborazioni con altri designer?
Lavoriamo sempre con
artisti, aziende, designer che creano prodotti iconici, riconoscibili. Le collaborazioni
nascono spesso da una spontaneità relazionale e sono sempre persone che
stimiamo.
PETER NON |
Peter Non concede in anteprima alle Cornacchie della Moda il video reportage dell'evento!
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