Il particolare lavoro di Megan Howland attinge a riferimenti visivi che spaziano dall'universo preraffaelita e il decadente decorativismo crepuscolare e la quotidianità iper realista lucienfreudiana.
La natura avvolge i protagonisti inglobandoli in un magma prenatale, facendo implicitamente parte dell'ordinarietà delle scene descritte.
Ritratti spesso assorti, a volte malcelati che si intersecano con uccelli, fiori e piante, quasi a voler creare un flusso di coscienza naturale che prende forma attraverso elementi naturali.
Un po' come se materializzandosi, i pensieri prendessero parte alla composizione con le loro piume, petali e foglie.
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