mercoledì 9 gennaio 2013

Reportage dal Pitti Uomo 2013


Ore 8:40 il treno per Firenze parte in orario, accanto a me la solita signora che non è seduta al suo posto quindi deve spostarsi perchè arriva il proprietario del numero 4c.
Il mio compagno di viaggio è "Una cosa divertente che non farò mai più" di Foster Wallace, me l'hanno regalato a Natale e trovo non ci sia nulla di più indicato per il mio viaggio a Firenze all'edizione 2013 del Pitti Uomo, badate non perchè è una cosa che non farò mai più ma perchè tratta di un reportage grottesto su un viaggio in crociera.
(quindi? a vous)


Ore 11:00 la trafila sfinente al desk, tra mille moduli, si conclude con successo e finalmente si plana all'ingresso.
Un ragazzo gentile mi inserisce persino la tessera nel lettore. Mi sorpendo a stupirmi: non sono abituata a tutte queste premure.. oppure sono io che non so inserire la tessera..?
Si entra.
Ok lo so è "fatto-a-posta-così" ma appena dentro non mi fa impazzire l'idea di essere finita nella valle dei Re di Gardaland.. eppure...

 

Ore 11: 30 Ovviamente essendo il regno del casual borchie e trattamenti vanno per la maggiore, di sicuro una delle cose che ho capito in tutte queste fiere del casual è che i giapponesi la sanno lunga, è un po' come voler insegare a un napoletano la ricetta della pizza o a un ultras inglese come si tira un cazzotto cioè i giapponesi sanno fare le cose belle con il remake, le sporcature, il denim, la cimossa e tutti quei dettagli che ci sanno mettere loro in un equilibrio perfetto: loro sanno.
(anche Yavo Lab sa!)



Ore 12:40 la fauna tipica di una fiera del casual non può che essere l'eclettico hipster, che devo ancora capire bene dove inizia e dove finisce (a parte i soliti luoghi comuni) e soprattutto "quando esattamente" inizia e "quando esattamente" finisce, comunque in tutte le sue variegate varianti è l'onnipresente look di tutto il Pitti completo di barba berretto e pastrano militaresco.
Ecco perchè ho deciso di postare una foto dove non se ne vede nemmeno uno... anzi...


Ore 13:40 tra un padiglione e l'altro c'è sempre il momento prosecco anzi, ce n'è più di uno e il generoso apporto di Disegual in tutto ciò è fondamentale per la sopravivvenza e la riuscita della continuazione della giornata. Ovviamente musica di Manu Chao di mio nonno, abiti scombinati che solo dio sa perchè quei colori perchè quelle grafiche perchè punto.
Ma il prosecco abbonda sulla bocca degli stolti che come me si fermano come zanzare verso la luce artificiale.
 



Ore 14:40 ovvio che mi fermo da Underground, che domande sono?
Estasi.



 Ore 15:00 Un saluto veloce agli amici di D.A.T.E e la loro super collezione piena di dettagli e pellami italiani. Bravi ragazzi!



Ore 16:00 e si va bene ho capito, lo so la mecca delle mecche, il colette de noaltri, insomma Luisa via Roma, che ha questa fantastica installazione (che mi duole non aver ripreso) con delle specie di spazzoloni autolavaggio che per entrare si sbatte addosso a chi esce alla cieca.
Sadomaso insomma.
Geniale direi...



Ecco quindi andate al Pitti e guardate soprattutto i brand giovani che sono davvero coraggiosi e spesso vincenti (nel padiglione Urban al piano sopra ce n'è!) e divertitevi a perdervi tra i calzini jacardati, giacche di lana grossa, sneakers e... i prosecchi che ogni tanto fa bene!

ps
ringrazio il mio cellulare per delle foto davvero cesso, nonostante ciò ti voglio bene.

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