La coerenza stilistica della "maison Martin Margiela" è indiscutibile! Volti coperti, personalità celate all'interno di abiti rebus. Eloquenza degli insiemi che attingono agli anni '20 con un occhio di riguardo al maestro Paul Poiret. Non ci sono delle critiche vere e propie che si possono fare allo stilista che ha inventato "l'anonimato chic", coronando così un nuovo linguaggio comunicaivo dagli anni '90 in poi, ma noi Cornacchie ci domandiamo solo una cosa:"perchè ha usato cartine di caramelle Sperlari accuratamente spieghettate e poi riannodate, e non ha usato delle piume variopinte per fare abiti color blocking??? Mah.....
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