giovedì 19 dicembre 2013

FASHION / PETER NON & RENATA BONFANTI

Peter Non + Renata Bonfanti due realtà creative inconfondibili e uniche che attraverso la loro collaborazione hanno dato vita ad una collezione di calzature uniche che vogliono elogiare artigianalità, italianità e altissima qualità  fondendo arte tessile di prestigio e design innovativo.
Il 15 Dicembre scorso il laboratorio Bonfanti ha aperto le sue porte per presentare la collezione. Tra arazzi, telai e scarpe noi Cornacchie abbiamo intervistato i designer che si celano dietro il nome di Peter Non!


- Come nasce Peter Non?
L'illuminazione arriva da un viaggio di tre mesi in Asia, una vera e propria pausa sabbatica dai precedenti lavori, che ci ha permesso di svuotare la mente e di ripartire con una prospettiva e una visione completamente diversa delle cose.
Durante il nostro viaggio, osservando una calzatura tipicamente comfort (senza fare nomi, ma in Germania le abbiamo viste usare spesso col calzino..), abbiamo pensato a quanto questo tipo di prodotto sia molto valido dal punto di vista della salute e della postura del piede, e a quanto sia altrettanto carente nello stile e nei materiali.
Ed ecco l'idea: creare una calzatura comfort con tutte le carte in regola per essere anche cool.
Cosi abbiamo deciso di iniziare a utilizzare questa tipologia di sottopiede che ha determinate peculiarità tecniche, ergonomiche, di comodità e benessere, trasferendolo però su un mondo di ricerca di materiali e forme che potessero creare prodotti più moderni, più utilizzabili e maggiormente per il nostro target, mantenendo tutte le sue caratteristiche intrinseche.
Da lì siamo partiti con la prima forma che è il polacchino e anche la più naturale da sviluppare inizialmente. E poi via via di stagione in stagione, una continua evoluzione nelle forme e nei modelli.
- Come sviluppate una vostra collezione?
Siamo costantemente spinti dalla sperimentazione, nelle forme, nei modelli e nei materiali, che spesso reperiamo da mondi esterni a quello della calzatura. Traiamo spunto dai nostri viaggi ma in realtà non facciamo un vero e proprio viaggio di ricerca. Non guardiamo cosa fanno gli altri o i competitors perché riteniamo possa essere limitante.
Il nostro prodotto è, a tutti gli effetti, una nuova categoria nella calzatura. Non abbiamo mondi cui ispirarci. Tutto il lavoro di modellazione è frutto della nostra pura sperimentazione.
Le forme sono riconoscibili ma le strutture interne, i materiali e atri dettagli necessitano di processi che a volte non esistono nel settore della scarpa.
Nella collezione invernale abbiamo realizzato un plateau da 7 cm la cui struttura interna viene dal mondo della sanitaria, ma la forma, il modello, il look, sono tutt'altro che anatomici! Dall'estivo (nei negozi il prossimo gennaio) abbiamo poi introdotto un tacco 11 cm, lo abbiamo testato ed ha dimostrato di poter essere indossato tutto il giorno, le donne che lo hanno provato quasi non ci credevano.
- Quando parliamo di Peter Non ci riferiamo ad un prodotto italiano?
Prodotto italiano dai materiali alla produzione. 
L’unico componente non realizzato in Italia è il fussbett perché nel nostro paese non esistono fabbriche che lo lavorino.
Ma restiamo nella comunità europea.
- Da dove nasce la vostra collaborazione con Renata Bonfanti?
La collaborazione con Renata Bonfanti nasce per una sinergia intrinseca. Facciamo entrambi qualcosa di molto caratterizzante e abbiamo scelto l’azienda Bonfanti per la sua profonda distintività che dà qualcosa di unico e raro in questo territorio che non vedi da nessuna altra parte. Loro sono esclusivi in questo tipo di lavorazione. Noi li abbiamo trovati, guardati, ammirati e in loro abbiamo trovato la voglia di collaborare e sperimentare insieme.
Nelle nostre cooperazioni cerchiamo sempre anche la parte umana, di chi la pensa come noi nel voler fare qualcosa di nuovo.
Siamo venuti da loro abbiamo proposto la nostra idea e la risposta è stato un grande entusiasmo.
Un entusiasmo raro.
Un altro elemento determinante è la grande coerenza che caratterizza sia il prodotto Peter Non che quello Bonfanti.
Siamo entrambi aziende che non cercano di inseguire il trend e secondo noi specialmente ora sono le cose riconoscibili e originali a spiccare. Quelle chiare, coerenti e dove c’è un percorso e una connotazione.
- Quale è il vostro rapporto con produttività e artigianato?
Lavoriamo con un laboratorio artigianale. Non è una nostra azienda, ma è come se lo fosse per il rapporto che abbiamo.
Il nostro è anche un prodotto dove non tutto può essere fatto industrialmente. Per questo la maggior parte dei modelli che realizziamo subiscono sempre un nostro intervento manuale e siamo noi che spesso nel finissaggio interveniamo con i trattamenti.
Seguiamo al 100% le fasi produttive, testiamo spesso i materiali e montiamo noi i campionari.
Artigiani in prima linea!
- Siete un brand giovane ma molto noto. Come vi fa sentire questa popolarità?
Non c’è tempo di rendersene conto! Non riusciamo a vivere la notorietà.
Il nostro lavoro è la nostra quotidianità quindi ci impegna completamente. Ci addormentiamo pensando a cosa faremo il giorno dopo!
Il problema della popolarità non si presenta nella quotidianità!
Ovvio che ci sono momenti che però ti fanno sentire felice. Quando per esempio alzi il telefono e grandi aziende sanno chi sei. Partecipi alle fiere e nomi importanti che sono lì da tantissimi anni, apprezzano il nostro prodotto.
- Quali sono le vostre modalità comunicative?
Anche qui agiamo di istinto. Tutto viene spontaneamente.
Spontaneità non significa mancanza di strategia e pianificazione. Tutto quello che facciamo è sempre ben chiaro nella nostra mente. Seguire l'istinto significa seguire i nostri ideali e i nostri valori di fondo.
A livello operativo, però, ci troviamo spesso a mettere in pratica le nostre idee in tempi molto ristretti, a volte anche dall'oggi al domani.
Per esempio il video creato per il lancio di FW13, "Gravity Distortion", è stato realizzato in un giorno. Dalla scelta delle persone, al montaggio del set, abbiamo seguito tutto in prima persona, utilizzando strumenti molto semplici, come le bombolette spray natalizie per ottenere l'effetto della “neve che sale da terra”!!
Come stabilite le vostre collaborazioni con altri designer?
Lavoriamo sempre con artisti, aziende, designer che creano prodotti iconici, riconoscibili. Le collaborazioni nascono spesso da una spontaneità relazionale e sono sempre persone che stimiamo.  













PETER NON

Peter Non concede in anteprima alle Cornacchie della Moda il video reportage dell'evento!


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