sabato 18 settembre 2010

"Che noia, che barba" disse Sofia


Col senno di poi cerco di capire cosa ha potuto infastidirmi di più nel vedere “Somewhere” e penso sia il fatto che non mi può interessare la noia di un miliardario. Non mi interessa sapere che le lapdancer lo annoiano, una festa a casa sua a sua insaputa, un incontro al buio, la sua ferrari che fa girare in tondo per una scena lunga e inutile, neanche la noia di andare a ritirare all’estero un premio (vista la cornice a nessuno sarebbe interessato sinceramente) come per le conferenze stampa, dove gli vengono poste solo domande idiote. A me non interessa il disagio di quest’uomo “che ha tutto ma che in fondo non ha niente”. Chissenefrega. Piuttosto mi guardo una puntata di "Beverly Hills 90210" che è meno arrogante. "Molto snob" ho pensato, la Sofia prende un ecosistema che conosce bene e lo racconta, con le sue contraddizioni e i suoi stereotipi va bene, ma troppo autoreferenziale. 
A metà film, dopo interminabili sequenze in cui il protagonista beve, fuma, beve, fuma, flirta, beve, fuma, flirta arriva l’elemento disturbatore: sua figlia. Da questo momento interminabili sequenze in cui nuotano, giocano alla wii, mangiano, nuotano, giocano alla wii, mangiano, vanno in italia, nuotano, giocano alla wii, mangiano. Protetti da un ambiente confortevole, serviti, tranquilli ma spaesati fuori dai confini di L.A. Il dramma quando la figlia se ne va e lui capisce che gli manca qualcosa nella vita e deve trovare un senso (anche se un senso probabilmente, la sua, non ce l’ha.)
La noia di chi non fa niente, lo snob di chi non si diverte con niente, i vestiti trasandati ma di marca. Sofia ti prego, se non ti succede nulla nella tua vita perfetta e noiosa, tientelo per te. E ho capito che noi italiani siamo venduti e di cattivo gusto, ma oltre il Telegatto ci sono dei premi più seri. 
Ah dimenticavo, l’hai pure vinto.

2 commenti:

  1. "Ah dimenticavo, l’hai pure vinto." mi fa sempre spaccare quando lo rileggo...

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  2. continuo a ridere rileggendola.
    è geniale.

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