The Piano, e nello specifico la sua colonna sonora, ha accompagnato i miei pomeriggi di paranoie malinconiche adolescenziali; la storia è romantica e triste: Ada è promessa ad un ricco proprietario terriero della Nuova Zelanda ottocentesca. Lei è muta e vedova (erano pomeriggi malinconici, i miei, no?) ha una figlia, la giovane Anna Paquin, che all'epoca mi fece schiattare d'invidia quando ritirò il suo Oscar per questo film con un meraviglioso berretto blu scintillante.
Ada comunica con il linguaggio dei segni e attraverso il pianoforte (ecco, ecco la colonna sonora)
Micheal Nyman compone una struggente meravigliosa sequela di pezzi da pianoforte, che per anni girarono per le cassettine compilation di tutti i licei padovani.
Ada però non si innamora del suo sposo, che è comunque molto gentile, almeno fino a quando non scopre che Ada è innamorata del suo aiutante, osteggiato da tutti per la sua vicinanza con la popolazione maori; una volta scoperto il tradimento, il marito le stacca l'anulare sinistro ad asciate.
In una natura del tutto estranea al concetto di crinolina e corsetto, una meravigliosa storia d'amore.
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