eccomi nella sala stampa del Palazzo del Casinò qui al Lido di Venezia.
Siamo al secondo giorno di programmazione ufficiale di questa Venezia 69 e, finalmente, si intravede qualcosa di interessante.
Già, perché a parte le luccicanti novità architettoniche introdotte - si dice che Alberto Barbera abbia imposto la chiusura del terribile cratere all'amianto e tangenti che è stato per troppi anni davanti al Casinò - il primo giorno di proiezioni non aveva riservato sorprese troppo brillanti. Il Vostro salva solo Stories We Tell, della canadese Sarah Polley, presentato alle Giornate degli Autori. Si tratta di un documentario sincero e sentito su una madre, quella di Sarah appunto, un po' libertina e fedifraga, libera e innamorata della vita. Montaggio veloce e lacrimoni assicurati con le musiche del divin Bon Iver.
Stories We Tell di Sarah Polley |
Del primo film in concorso, Izmena di Kirill Serebrennikov voglio ricordare solo gli abiti di lei, Franziska Petri, la Nicole Kidman sovietica. Algida e un pò matta, rossa di capelli e con conseguente voglia di cornacchia (!) metterà su un teatrino mortale tra mariti e amanti, tra Antonioni, Hitchcock e De Palma, che alla fine la vedrà andarsene tranquilla in un meraviglioso cappotto cammello.
Franziska Petri in Izmena di Kirill Serebrennikov |
Presentato stamattina nell'umida mattina lagunare, il secondo film in concorso è il franco-belga Superstar di Xavier Giannoli. Facile, direte Voi amici dell'upupa, partire dal vecchio adagio di Warhol sui 15 minuti di celebrità e costruirci una sceneggiatura di quasi due ore. In realtà Giannoli ci riesce, sebbene con un moralismo d'antan e il fumo libero ormai concesso solo al cinema francese grazie a ottimi mezzi e un cast d'alto piumaggio nel quale troviamo Cécile de France, la più bella vista finora qui al Lido. Al protagonista del film, Kad Merad, la vita cambia nella metro una mattina come un'altra quando d'improvviso e senza motivo, tutti lo riconoscono e lo fermano per fotografie e autografi. Tra Reality (id., 2012) di Garrone e il Benigni di To Rome With Love (Woody Allen, 2012), una vita è distrutta dalla tv che poi, quando è troppo tardi, chiede scusa e si scosta lasciando il poveretto spennato a dovere.
Cecile De France e Kad Marad in Superstar di Xavier Giannoli |
Salutandovi per ora, Vi dico che qualcuno ha visto Winona Rider svolazzare qui in giro... Io ho visto la Smutniak madrina dell'edizione ma non ho molti commenti al riguardo. Canotta nera e jeans chiari, occhiali grandi e passo spedito per lasciarsi alle spalle i fotografi.
A presto dal trespolo del Lido,
il Vostro corvaldo
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