lunedì 20 gennaio 2014

LA GENTE DEL POP / WILLOW SMITH



Quando tre anni fa, in Diesel mi chiesero in maniera molto seria di prendere in esame il nuovo fenomeno del pop, una ragazzina che con gesti sconclusionati sbraitava una frase ripetuta e faceva il verso in versione kid al mastodonte del pop Lady Gaga, Willow Smith non aveva che 11 anni.
Bambini e mamme del mondo delle celeb impazzivano per il look super street e l'innocenza dei testi, forse erano più i colori a contrasto secondario che riempivano gli occhi, o forse non ci si aspettava proprio di vedere una nata 2000 sulla scena con una mimica adulta e un'energia del tutto invidiabile alle più sfegatate poppettare del momento.
Premettendo che Willow, com'è ben noto, altri non è che la figlia oggi quattordicenne di Will Smith aka Fresh Prince (perchè per me resterà sempre nella memoria così) il fenomeno si esaurisce nell'arco di pochi mesi.
Ovviamente se un colosso come Diesel drizza l'orecchio e prende in esame una fanciulla/maschiaccio tutta esplosione di colori pop, qualcosa ci deve pur essere, perchè dare come spunto creativo una bimbetta messa lì a scimmiottare le popstars più ardite?
Eppure dopo avere sdoganato la bloggeritudine bambina alla Tavi Gevinson anche la pop music vuole la sua parte.
So che è dai tempi di Shirley Temple che non ci si fa domande riguardo all'età, ma io una domanda ce l'ho: ma possibile che per chiamare tua figlia hai dovuto usare la versione femminile del tuo nome? Eh Fresh Prince?
Certo quando si vuole il meglio per i figli si vuole un servizio fotografico curato da Karl Lagerfeld e dei gioielli Givenchy, e dei leggins Louis Vuitton, niente di meno.
Ma questi bambini prodigio a me fanno pensare più che altro a quel meraviglioso affresco che è little miss sunshine, e in un certo senso a delle piccole macchine costruite per il successo dove nulla nemmeno il mascara fluo, sulle piccole ciglia, è lasciato al caso.







 



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